Seguire le mode del momento, e non i dati economici reali sui mercati finanziari, è sempre un rischio molto alto.
In questa particolare situazione pre-estiva dei mercati, la questione diventa ancora più complessa.
I dati sui vaccini iniziano a far ben sperare.
Le economie sembra vadano fin troppo forti rispetto alle previsioni.
Si continuano a vedere nuove vette sui listini dei mercati azionari e le opzioni di investimento appaiono sempre più difficili da selezionare.
Possiamo trovare una corretta chiave di lettura?
Come sempre, sono i dati reali, quelli veri, che dovrebbero guidare le tue scelte di investimento, ma non sono sempre facili da trovare.
A volte è più semplice, e comodo, “fidarsi” dei consigli dell’amico o del bancario senza avere davvero ben chiaro quello che si sta acquistando.
Fai molta attenzione perché oggi più che mai, per la situazione complessa che stiamo vivendo, questa leggerezza può davvero costarti MOLTO cara, in termini di rischi che puoi prenderti e delusioni.
L’ultima edizione dello “Stocks, Bonds, Bill and Inflation” (SBBI – clicca qui) pubblicato da CFA Institute (clicca qui) e Morningstar (clicca qui) permette agli investitori di interpretare, in ottica di lungo periodo, le performance delle principali asset class.
Vorrei fissare, sinteticamente, alcuni punti che possono essere utili per RI-PENSARE al portafoglio e alla personale strategia di investimento, per chi ce l’ha.
1. LE AZIONI
Nel periodo 1926-2019 hanno performato più dei qualsiasi altro asset.
In particolare, le azioni di grande capitalizzazione (le grandi aziende a livello globale) – che hanno sempre sovra-performato le azioni a piccola capitalizzazione come serie storica – negli ultimi anni vedono un avvantaggiarsi delle aziende a piccola capitalizzazione. Con un non trascurabile indice di volatilità nel durante.
2. I BUONI DEL TESORO U.S.A.
Stanno rendendo meno del tasso di inflazione: 2,1%contro 2,3%.
La prima considerazione è, quindi, rivedere il concetto di rischio: associarlo solo alle azioni e non alle obbligazioni è oggettivamente errato.
3. LE OSCILLAZIONI SONO UNA COSTANTE SUI MERCATI
La volatilità e le oscillazioni negative dei mercati possono anche essere violente e durature, ma vengono costantemente superate dalle economie e dai mercati nel tempo. Ma non solo.
Per chi ha una pianificazione adeguata possono diventare davvero delle opportunità di acquisto.
Quando pensiamo agli investimenti vi associamo immediatamente la parola guadagno ma subito dopo scatta l’allerta perché al nostro cervello non piace la parola rischio.
Ci si trova sempre in bilico tra AVIDITÀ da una lato, per il desiderio di ottenere un beneficio e il guadagno più alto possibile, e dall’altro la PAURA di perdere tutti i nostri soldi.
Il sogno più roseo di ogni investitore è trovare un investimento sicuro che garantisca un ottimo rendimento.
La verità è che questo tipo investimento semplicemente non esiste.
E tutte le strutture finanziarie sanno perfettamente quello che i risparmiatori e investitori stanno cercando è appunto questo, continuano in maniera subdola e illusoria a vendere:
_ prodotti che hanno ben performato nel passato, quando sappiamo bene che non è possibile fare investimenti guardando nello specchietto retrovisore;
_ soluzioni bilanciate, che spacciano per una sorta di equilibrio
_ polizze, garantendo il capitale investito a 10 anni, durante i quali fanno pagare commissioni folli agli investitori;
_ fondi di moda momentanea o fondi a cedola, a finestra, a scadenza senza portare mai nessun beneficio agli investitori e risparmiatori.
Vendono, semplicemente a CARO PREZZO l’idea, l’illusione di trovare un investimento sicuro e fortemente redditizio, che non si avvera mai.
L’unico vero motore del rendimento è il rischio, e i grafici lo dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio.
Il rischio non fine a se stesso, ovviamente, ma calcolato e calibrato su una strategia personale e personalizzata.
Un rischio che andrà incrementato in determinate fasi di mercato e alleggerito e ri-bilanciato in altre (vedi la mia newsletter Difesa e Attacco – clicca qui ) seguendo un metodo e una strategia precisi.
Ci sono appunto dei momenti e delle fasi di mercato che ha più senso incrementare gli asset azionari, ma non è detto che queste fasi siano per tutti.
Ci sono intere porzioni del nostro patrimonio che nella nostra strategia (sempre per chi ce l’ha) non devono crescere come le altre, anzi è fondamentale che non subiscano oscillazioni perché servono proprio a quella funzione.
Mi riferisco alla cassa per le spese correnti, per un imprevisto e via dicendo.
Occorre andare all‘attacco sui mercati per le porzioni che stabiliamo e proteggersi per quello che è necessario.
RIFIATARE DOPO AVER RAGGIUNTO UN NUOVO MASSIMO
Credere alle previsioni dei mercati è la maniera migliore per perdere soldi.
Ed è anche l’arma più usata da banche e consulenti senza scrupoli quando vogliono appiopparti fondi, investimenti o polizze con rendimenti certi solo per loro.
Tienilo a mente quando ti contatteranno per proporti l’ennesima ultima soluzione sicura e su misura per te (ma uguale per tutti i clienti).
Prova a rispondere a queste domande:
_ adesso i mercati sono alti o sono bassi?
_ adesso è meglio investire o è meglio aspettare un nuovo storno/crollo sui mercati per poter comperare e nel frattempo stare liquidi?
Ripropongo questo grafico, inserito anche nella passata newsletter, perché è di fondamentale aiuto affinché tu comprenda esattamente cosa devi e cosa non devi fare.
PREVEDERE UN MERCATO O UN TITOLO
Guardare ossessivamente le posizioni e l’andamento dei listini e dei titoli, ti porta inevitabilmente ad aumentare il margine di errore che puoi commettere.
Investire è un po’ come piantare una quercia e controllare gli investimenti tutti i giorni è come fermarsi a guardare tutto il giorno se la quercia cresce: capisci che non ha senso!
Bene, fare la stessa cosa con i mercati, per quanto ti sia stato ripetuto ed inculcato che è una buona cosa, in realtà è davvero controproducente.
E non mi stancherò mai di ripeterti che non curarsi dei propri investimenti è quanto di più sbagliato ci sia, ma controllarli in maniera ossessiva diventa deleterio tanto quanto non curarsene.
Sapere cosa acquistare e capire come monitorare i propri investimenti è un procedimento complesso e, proprio per questo, devi trovare il tuo consulente di fiducia che sappia affiancarti al meglio.
Ma voglio darti, come sempre, delle dimostrazioni reali e tangibili.
Come sai, l’unica cosa che conta sono i numeri, tutto il resto sono teorie e tecnicismi per distrarti, confonderti, non farti capire nulla in modo che il primo “guru” di turno riesca ad abbindolarti raccontandoti che “facciamo trading, guardiamo i segnali, leggiamo i fondi di caffè,…”.
Uno dei motivi per i quali dovresti essere un investitore di lungo periodo – che è l’unico modo per poter ottenere i migliori rendimenti – è poter partecipare solo a poche giornate di rendimenti eccezionali.
Facile no?
Ma dato che è impossibile prevedere quando saranno, occorre avere il comportamento corretto, cioè non fare nulla.
Niente corri corri compra, corri corri vendi.
Niente va di moda il green, acquistare!, ora il tecnologico, acquistare!, non va più di moda il farmaceutico, vendere! E via così.
Queste situazioni ti portano solo ad aumentare lo stress su un tema, che è quello dell’investire, e, nella stragrande maggioranza dei casi, ti porta a commettere dei disastri.
Comprendo perfettamente che sembra una cosa contro-intuitiva, ma è la realtà.
Fare operazioni di acquisto e vendita compulsive serve solo a far guadagnare commissioni alla banca.
Devi capire cosa fare, come impostare in maniera adeguata il portafoglio creando una corretta pianificazione e lasciare lavorare i tuoi soldi per te.
Lascia da parte le emozioni.
Cancella le app dal telefono che ti mostrano i saldi dei tuoi investimenti e dei tuoi titoli.
Sai perfettamente che se lo fai e vedi i saldi salire, sarai travolto dall’euforia.
Come sai altrettanto perfettamente che quando li vedi crollare, e diminuire il portafoglio, arriva la preoccupazione, la paura, la depressione.
Non cercare di fare TIMING, cioè tirare a indovinare il momento per entrare al minor prezzo per poi vendere ad un prezzo più alto.
Solo gli illusi lo fanno e non credo tu lo sia.
Cosa sarebbe successo, invece, se avessi acquistato un paniere di titoli equilibrato e non li avessi più toccati nel tempo?
Semplice sarebbero CRESCIUTI, attraversando anche periodi di oscillazione.
In caso contrario, aver venduto, fatto market timing e aver passato fasi a vendere per poi aspettare di rientrare, ti avrebbe solo fatto perdere tanti e tanti soldi.