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Perché le brutte (e le belle) notizie in finanza non sono mai tali

  • Ottobre 14, 2021
  • 6 minute read
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  • massimogelmuzzi
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L’IPER-INFORMAZIONE E LE NOTIZIE VENGONO STRUMENTALIZZATE DAI MEDIA PER FAR RISALTARE ASPETTI NEGATIVI, COME QUELLI POSITIVI. QUESTO APPROCCIO ERRATO INCIDE NEGATIVAMENTE SUI COMPORTAMENTI E SUI RISULTATI DEGLI INVESTITORI, CHE VENGONO PESANTEMENTE INFLUENZATI DALLE OSCILLAZIONI DI BREVE DELLE BORSE.

NOTIZIE POSITIVE: apparentemente sì, ma devi fare attenzione.

Buone notizie sui dati di raccolta sul mondo del risparmio: secondo Assoreti – LINK – si consolida il processo di raccolta (innescato dalla fine del 2020) del sistema finanziario cha ha raggiunto un +40,4% nel 2021.

Le principali banche di investimento la fanno da leoni ma tutti i canali di raccolta (comprese banche tradizionali, assicurazioni e poste) sono in segno positivo.

Da inizio anno la raccolta si attesta ad un numero enorme: 34,2 miliardi di euro.

I dati più rilevanti sono relativi alla raccolta sui mercati azionari e delle soluzioni assicurativo–finanziarie, disponibili sul mercato italiano.

LINK ALL’ARTICOLO

Il fatto stesso che i risparmiatori stiano investendo i propri risparmi è di per sé una bella notizia. 

Molto è dovuto ai rendimenti a zero (se non negativi) dei conti correnti, che come le soluzioni di breve termine non funzionano più come un tempo.

È evidente che i risparmiatori siano anche invogliati dagli ottimi rendimenti, che si sono portati a casa, con i mercati azionari ai massimi dell’ultimo periodo.

LINK ALL’ARTICOLO

Ma anche una bella notizia potrebbe trasformarsi rapidamente in brutta, con conseguenze devastanti per i risparmiatori.

ILRISCHIO DI INVESTIRE GUARDANDO LO SPECCHIETTO RETROVISORE 

Il fatto stesso che investire sia una cosa buona, e venga dato risalto a questo tipo di notizie, porta una spinta positiva dei mercati e, inevitabilmente, i risparmiatori a rincorrere risultati che appaiono facili e di grande soddisfazione.

Il messaggio superficiale che passa, con questo tipo di informazioni, è indubbiamente quello di “piatto ricco mi ci ficco”. 

Si pensa, sbagliando, che investire sia semplice e facile e che si possa replicare, in maniera banale, il successo dei periodi passati (cioè investire guardando allo specchietto retrovisore) rimanendo immuni dalle possibili crisi e oscillazioni, che il mercato ha affrontato, affronta e affronterà sempre.

Quello che sfugge in questa errata convinzione (e narrazione mediatica) è che negli ultimi 18 mesi (dopo la pandemia) tutti hanno sostanzialmente guadagnato.

Hanno guadagnato i mercati azionari, quelli speculativi hanno fatto anche molto meglio, quelli obbligazionari, seppur in maniera ridotta, e pressoché tutte le altre soluzioni, da quelle puramente assicurative a quelle assicurative-finanziarie.

Questo approccio all’acquisto in maniera trasversale, un po’ di tutto senza strategia e metodo, può funzionare bene quando i mercati sono tranquilli e tutto va bene.

Quando, come in quest’ultimo periodo, la volatilità è bassa e praticamente ininfluente.

Quando si parla compulsivamente di opportunità e non di rischi del mercato.

Le situazioni, le fasi, come queste sono ideali ed eccezionali e chiunque, ripeto e sottolineo chiunque, performa con risultati positivi in queste fasi.

Ma c’è un MA.

La verità è che questo modello di performance, quando le cose sui mercati si fanno serie, trasforma tutti gli strumenti (anche quelli più “fasulli” e sotto-performanti) che producono guadagni in macigni, in una zavorra devastante per i tuoi investimenti.

LINK AL VIDEO

Non mi stancherò mai di ripeterti che la natura dei mercati non è quella del “tutto facile sereno e tranquillo”, la VERA natura dei mercati è essere molto più volatile e generare anche fasi di ribasso.

Ricorda che il mercato finanziario sa essere SPIETATO.

SII CONSAPEVOLE E PIANIFICA IL TUO FUTURO FINANZIARIO

Quando nuovi clienti – spesso su consiglio dei miei clienti storici (un ringraziamento davvero speciale ai miei clienti che sempre più spesso non perdono occasione per referenziarmi e sponsorizzarmi – mi portano somme da investire, la domanda più importante che faccio è:

“Quanto sei disposto a perdere?”

È una domanda che li lascia letteralmente senza parole. 

Tutto parte da un corretto processo di pianificazione, adeguato per obiettivi e orizzonte temporale.

So che questo concetto di “perdita” è diametralmente opposto a quello che solitamente cercano gli investitori: infatti, normalmente vengono subissati di proposte che presentano solo guadagni e opportunità.

Ma cosa succede se non si verificano?

Lasciano i risparmiatori con un bel cerino in mano.

Tu davvero vuoi questo per i tuoi investimenti?

Ti propongono sempre più spesso prodotti (fondi, Etf, titoli, certificati,  assicurazioni-finanziarie) sulla scorta di rendimenti passati. Ti vendono soluzioni e gestori che hanno ricevuto premi altisonanti e che godono dei consensi degli organi finanziari più disparati, molti dei quali non hai mai sentito nominare (e nemmeno io).

Lo fanno perché risulta più facile vendere in questo modo.

Ti presentano e raccontano soluzioni come fossero il Sacro Graal dei risparmiatori ma che può fare chiunque, è sufficiente delegare e via, facile, di valore, sicuro, consigliato dagli esperti, una sorta di scorciatoia, una soluzione miracolosa. Sai quanto io creda in previsioni, miracoli e scorciatoie.

È umano commettere errori e cercare la strada più facile, in discesa.

Ma attenzione: i mercati finanziari sono per loro natura complessi, incerti e imprevedibili.

RILEGGI QUI LA MIA NEWSLETTER

Prima ancora di pensare ai guadagni futuri, devi essere consapevole che ci potranno essere delle potenziali perdite: a me interessa molto più che tu sia pronto a queste, in modo da non scappare (dai mercati finanziari) alla prima fase di ribasso, timore e paura.

Nel momento stesso in cui inizi ad investire, devi essere in grado di gestire anche le fasi di ribasso, che ci saranno sicuramente.

Investire è come mettersi alla guida: dovresti farlo solo con la patente, con tutte le conoscenze, le consapevolezze necessarie.

Le soluzioni tanto facili, proposte da falsi consulenti della finanza (di banche generaliste, assicurazioni, poste, senza scrupoli), sono destinate a fallire e a farti fallire, in sostanza, per 2 motivi:

1_ non sono nemmeno lontanamente efficienti e performanti;

2_ non ti hanno messo in condizione di comprendere a fondo cosa si deve fare, in maniera precisa e dettagliata, quando i mercati attraversano una fase di ribasso.

E no, non è sufficiente aspettare perché “tanto nel lungo termine tutto sale”. Potrei farti migliaia di esempi, titoli e soluzioni sotto-performanti e iper-costosi da decenni ma che, nonostante tutto, sono ancora sul mercato.

Nel lungo periodo è vero che, se aspettiamo troppo, siamo tutti morti.

IL MERCATO FINANZIARIO È COMPLESSO 

Il mercato finanziario, nella sua globalità, è complesso, imprevedibile, governato dall’incertezza.

Diventa impossibile elaborare da soli tutte le informazioni che ci inondano quotidianamente. 

E maggiori sono le informazioni che leggiamo, ascoltiamo e processiamo, maggiore è la confusione che ci genera.

Siamo esseri umani, non possiamo sapere tutto di tutto, viviamo molto, MOLTO male le perdite. Sia quelle personale che, e soprattutto, quelle finanziarie.

Daniel Kahneman – Premio Nobel per l’Economia nel 2002 – CLICCA QUI – ci ha spiegato quanto l’essere umano sia avverso alle perdite, di qualunque natura.

È normale che quando ricevi notizie negative sui mercati, indipendentemente dall’evento scatenante, e vedi il segno rosso sul tuo homebanking, si attivi l’area del tuo cervello (a riposo nelle fasi di bassa volatilità) che processa i rischi e i pericoli mortali e mandi in allarme il tuo organismo.

Occorre fare molta attenzione in questa fase, è qui che si gioca davvero tutta la partita.

Non esistono fondi miracolosi che tengano – o robot-advisor che ti tutelano, o consulenti con il cappello magico che ti hanno fatto vendere tutto il giorno prima – quando il mercato scende e arrivano i tracolli.

Nel momento in cui si decideranno le sorti dei tuoi investimenti tu sarai completamente ed inesorabilmente solo!

A meno che tu non abbia adottato un metodo e una strategia di investimento che, guarda caso, ti servono proprio nei momenti no del mercato, fondamentali come una torcia nel buio della notte.

Avere al tuo fianco il tuo consulente di fiducia in queste fasi, non solo è determinante, è vitale. Perché insieme saprete individuare la strada migliore per uscire dal labirinto della paura dei mercati.

NON TI FARÒ MAI FALSE PROMESSE

Avere al tuo fianco un consulente di fiducia serve perché è proprio nei momenti più difficili che hai bisogno di qualcuno con cui confrontarti su dubbi e paure, che sono naturali.

Non significa che non soffrirai nel momento del ribasso.

Non significa che non avrai dubbi, su acquisti o metodo, che aumenteranno al perdurare delle crisi e dei ribassi.

Non significa che i tuoi investimenti non oscilleranno.

Non significa che non passerai fasi di paura e preoccupazione.

Ti garantisco però un solido piano da seguire e strumenti finanziari e cognitivi per comprendere e superare al meglio queste fasi.

Significa che non saremo in preda all’emotività e vi contrapporremo realtà, razionalità e analisi, per tutelare i tuoi soldi in questi momenti, intensi e difficili. 

Significa che razionalizzeremo le strategie e le implementeremo, se necessario, come da nostri obiettivi pre-definiti.

Investire non è un evento ma è un processo.

Quindi attueremo il piano pre-concordato, nel tuo solo ed esclusivo interesse.

 
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