-
LUN - VEN 10.00-13.30 / 14.00-16.30
-
info@massimogelmuzzi.it
Come evitare che i tuoi soldi facciano la fine di Angkor Wat
La parola d’ordine di questo secolo è velocità.
Siamo davanti a cambiamenti epocali e stravolgimenti, avvenuti nell’ultimo periodo come mai prima.
Ma te ne stai davvero rendendo conto?
Riesci a comprendere che il mondo di oggi è molto diverso da quello anche di soli pochi anni fa?
Non esistono mezze misure o sei consapevole di questi cambiamenti, e di conseguenza ti adatti come individuo e come investitore, o farai la fine di Angkor Wat.
Angkor Wat è una delle 7 meraviglie del mondo.
È situata in Cambogia e fu sede dell’impero Khmer che, tra l’800 e il 1200, governò su gran parte dell’Indocina.
Angkor è uno dei siti archeologici più vasti al mondo con oltre 400 km2 di estensione e centinaia di strutture al suo interno.
Una dimensione che mettere in ridicolo le grandi città di oggi.
Al suo interno vi erano importanti bacini idrici, strade, canali, dighe e tutt’intorno una complessa e organizzata città.
Ancora oggi abbiamo traccia del tempio Angkor Wat, letteralmente “Tempio della città”, costruito tra il 1113 e 1150 per volere del Re Suryavarman II.
Come è possibile che questa straordinaria città – pensando alle dimensioni, al numero incredibile di abitanti che la popolavano, alle attività commerciali al suo interno, ai quartieri, ai templi – simbolo di ingegneria e di dominanza storica, si possa essere estinta?
A differenza di quello che si possa pensare non fu dovuto a un’invasione o una catastrofe naturale ma, le prove lo testimoniano, la mega città fu lentamente abbandonata.
Sì, hai capito bene: la popolazione pian piano, in maniera silente, si trasferì altrove. Iniziò quando lo sfruttamento delle risorse naturali, causa deforestazione prima e una serie di anni di siccità poi, hanno cominciato a scarseggiare, rendendo più difficile vivere in città, fino al completo spopolamento.
La cosa che più stupisce di questa vicenda è appunto l’abbandono silente della città fino al completo abbandono, sotto gli occhi di tutti in residenti.
Ma perché ti racconto questo?
Perché anche in finanza si succedono una serie di eventi che sembrano apparentemente non avere effetti sui mercati ma sui quali, invece, è necessario che tu vi ponga attenzione, altrimenti i tuoi soldi faranno la stessa fine di Angkor Wat.
E voglio dimostrartelo con un altro esempio, anche questo sotto gli occhi di tutti, che però non viene mai messo nella giusta prospettiva e spiegato in maniera adeguata. Ed è un’enorme problema perché non ti permette di sfruttare gli investimenti finanziari e i megatrend in corso nella giusta direzione.
Ti scrivo questo perché è fondamentale comprendere i cambiamenti che sono in corso e l’impatto i che possono avere solo su determinati asset.
Se non lo comprendi e non fai un’analisi approfondita del tuo portafoglio, rischi di trovarti nuovamente tra le schiere dei delusi convinti di non guadagnare per colpa della finanza…
Le 4 Largest stocks sono cambiate
Tra gli anni ’90 e 2000, il mercato azionario ha vissuto un trend molto positivo spinto da queste 4 largest stocks che hanno sovra-performato il mercato:
- CiscoSystem
- Intel
- General Electric Company
- Microsoft (linea azzurra del grafico che segue)
Ma nel ventennio successivo hanno fatto molto peggio della media del mercato.
Infatti dal il 2004 e fino al 2021, vi sono state altre 4 mega-cap tech che hanno dominato il mercato:
- Microsoft
- Apple
- Amazon (linea blu del grafico che segue)
Come puoi notare, lo storno del mercato ha impattato molto di più sulle 4 mega-cap.
Ora, cosa è cambiato davvero? A cosa devi prestare attenzione per capire come meglio affrontare i prossimi cicli di mercato e far sì di far lavorare il tuo denaro solo per te?
Numeri contro parole
Ogni giorno vengono scritte e pronunciate millemila parole, su migliaia di articoli, su eventi di attualità finanziaria, redatti e commentati da tutti gli operatori finanziari. Parole che ti portano a muoverti su esigenze di breve periodo, rincorrendo la speculazione, credendo di poter fare denari facili e veloci, quando invece è la strada più breve solo per impoverirti.
Io ti rispondo con dati e numeri.
La prima cosa a cui devi fare attenzione, come sempre, sono i numeri reali degli ultimi 20 anni e concentrare i tuoi investimenti nei settori e nei segmenti che tendono ad essere sottovalutati (rispetto a quelli sopravvalutati).
Banale dirai.
Non proprio, se così fosse nessun investitore si lascerebbe abbagliare dalla speculazione.
Nel grafico che segue puoi vedere i settori più attraenti (riquadro azzurro).
Ti ricordo che stiamo vivendo un cambiamento, in corso, a cui ti invito a dedicare MOLTA ATTENZIONE: avrà grande impatto sulle nostre vite, sulle nostre economie personali e famigliari prima e sui nostri investimenti poi.
Mi riferisco all’inflazione.
Dopo aver vissuto un lungo periodo di tassi a zero, e addirittura sotto zero, le banche centrali hanno alzato i tassi.
E di pari passo è seguita l’inflazione.
E questo mondo – che ha vissuto finora di tassi zero o sotto zero – ci offrirà un futuro, sicuramente, di riduzione di inflazione (perché con inflazione a 8/10 % imploderemmo) con previsioni già rivolte al ribasso, ma senza che torni sotto zero.
Si attesterà per molti anni a venire tra un 2/4%: una componente indubbiamente da considerare sui tuoi investimenti.
Investire guardando al passato, allo specchietto retrovisore, osservando solo cosa è andato bene non è mai stato un buon indicatore: come risulta dal grafico delle mega-cap tecnologiche, avvengono cambi di guida tra le aziende che, appunto, guidano i mercati.
E oggi l’inflazione innescata è qui per rimanere.
L’inflazione
L’inflazione viene spesso vista come una tigre che una volta uscita dalla gabbia è molto dura farvela rientrare.
Tutto questo avviene in maniera tutt’altro che silente, i governi di tutto il mondo si sono attivati, ognuno con i suoi tempi e modalità, per fare 3 cose essenziali:
RE–Shore
Hanno capito che produrre le mascherine in Cina e portarle in giro per il mondo non è più possibile perché se si fermano le catene di approvvigionamento si rimane senza prodotti: più aziende, grandi e globali, riportando all’interno fasi e cicli produttivi che erano esternalizzate, più si alzano i costi e l’inflazione.
RE-StockInvest
In particolare in Italia, abbiamo molte aziende energivore e lo scoppio della guerra le ha messe in serie difficoltà, sia operative che in termini di costi. Così si stanno ri-progettando per cercare di diversificare le fonti di approvvigionamento e diventare più indipendenti dal mercato del gas: questo genera investimenti, costi e quindi inflazione.
RE-Wire
Riprogettare tutti i processi per ricalibrare ed efficientare i costi in ottica di transizione energetica nuovi materiali, rinnovabili, infrastrutture adeguate: questo genera investimenti, specializzazioni, ri-progettazioni, costi e quindi genereranno inflazione.
Avremo un po’ meno globalizzazione, meno interazione diretta tra paesi, dovranno essere fatti enormi investimenti – sia a livello locale, da aziende, che statale, dai governi – in automazioni e reti elettriche, infrastrutture efficienti, ma anche in agricoltura di precisione, in automazione di processi logistici e di distribuzione, in un’utilizzo più efficiente delle risorse naturali e più adeguato delle materie prime.
Quindi se questi necessari cambiamenti generano investimenti, l’inflazione ne terrà conto e quindi dovrai riprogettare il tuo portafoglio con asset e strumenti maggiormente de-correlati all’inflazione.
Investire Vs Speculare
Ora dovresti avere più chiara la direzione verso cui si muove il mondo e di conseguenza gli investimenti, ti invito quindi a fare ulteriori 2 considerazioni:
Mantenere sempre il giusto atteggiamento alle oscillazioni dei mercati
Ci tengo a ribadire che i cambiamenti, anche se tracciati, raramente passano da crescite lineari ma attraverso fasi che possono essere anche di intensa volatilità: quindi sfrutta appieno strategicamente la REGOLA del 3X – TATTICA, che trovi nel mio libro Metodo Gelmuzzi a pag. 213.
Evita il MARKET TIMING: ovvero l’idea di individuare il momento migliore per entrare sui mercati prima della risalita e vendere prima della discesa. Sono solo fandonie che vengono propinate per portarti verso la speculazione.
Ricorda sempre che i mercati sono imprevedibili e oscillano per loro natura.
Fare una diagnosi del portafoglio
Verifica di non avere asset obsoleti rispetto ai nuovi trend, che il mondo ci sta dimostrando di seguire.
Evita il più possibile la concentrazione, in particolare di un asset o un titolo, perché devi capire che ultra-speculare, credendo esista un titolo migliore di tutti, aumenta esponenzialmente il rischio di perdere tutto.