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Ragione e Investimento
Vs
News e Ipercontrollo
Stai pilotando il tuo portafoglio d’investimento nella “direzione del successo” o ti stai auto-sabotando?
Notizie e informazioni, oggigiorno, sono immediate e sempre più martellanti, al punto che l’intensità e la pressione delle notizie creano esse stesse tensione e preoccupazione, più dei singoli fatti che raccontano.
Che tu sia un investitore o un risparmiatore, negli ultimi periodi avrai sicuramente visto e subito oscillazioni importanti sui mercati finanziari. In alcuni casi anche eclatanti, sia in positivo che in negativo.
Avevamo appena visto la luce in fondo al tunnel della pandemia ed è arrivata la guerra.
Stiamo affrontando un nuovo, inteso, preoccupante contesto di incertezza.
Incertezza politica, economica e anche finanziaria.
Questi momenti mettono a dura prova le nostre convinzioni, i nostri valori e rendendoci probabilmente più vulnerabili e confusi.
Guardare in maniera ossessiva mercati finanziari e posizioni dei propri investimenti, rischia di farti prendere dallo sconforto, dalla paura e, in balia delle emozioni, potresti prendere decisioni pericolose per i tuoi investimenti.
Mai come oggi si fa tanta fatica a stare aggiornati e al passo a questo mondo sempre più complesso e imprevedibile.
Ma è davvero così anche in ambito finanziario?
Quanto ciò che sta succedendo impatta sui nostri investimenti?
Ma soprattutto, come e quando usciremo da questa nuova e apparente più duratura impasse?
Seguimi attentamente nei prossimi passaggi.
Cercherò di sintetizzarli nella maniera più chiara possibile in modo che possano davvero diventare un vero e proprio percorso da seguire per indirizzare finalmente, e definitivamente, il tuo portafoglio nella direzione giusta, verso il successo.
Troverai una mappa da seguire per: identificarti, in primis, come investitore (4 approcci finanziari) e solo dopo, in funzione di questo, analizzare se quello che hai fatto è in linea e, successivamente, alzare lo sguardo verso il futuro con una consapevolezza maggiore e anche con qualche asso nella manica da giocare a tuo vantaggio.
Quando le cose vanno bene tutti i consulenti, di banche e assicurazioni perfino quelli di poste italiane, sono bravi e fanno bella figura. Tutti a decantare quanto i loro prodotti siano stati eccezionali e tutti si fermano a contare i soldi guadagnati, in termini assoluti e in termini di percentuale.
Ma come ben sappiamo, non è sempre domenica.
Analizziamo insieme i fattori che entrano in gioco e quali sono gli errori comportamentali più comuni quando si devono affrontare situazioni avverse e, più nello specifico, i ribassi delle quotazioni e i saldi in rosso dei propri risparmi e investimenti.
I ribassi sono sempre imprevedibili, irrompono nella nostra quotidianità “gridati” dai media. Quando sono causati da eventi catastrofici, che in finanza vengono chiamati cigni neri, comportano ribassi clamorosi sui listini finanziari e sugli asset dei nostri portafogli.
Partiamo subito con le cose vere.
Lo ribadisco ancora una volta, quando i mercati salgono non ci sono mai problemi, anche se in teoria dovresti comunque verificare se la salita è congrua con il rischio che stai correndo o meno.
Ma quando i mercati scendono, e generalmente lo fanno bruscamente, nel tuo cervello si attivano immediatamente degli allarmi.
A seconda dell’entità della discesa, gli allarmi si amplificano fino a farti andare, ognuno con il suo limite, in vero e proprio tilt.
Tutti noi commettiamo, più o meno consapevolmente, errori comportamentali, altamente disfunzionali in particolare nella gestione dei nostri investimenti.
I 2 errori principali
Avversione alle perdite
Nessuno di noi è disposto a perdere. È la nostra natura, l’istinto umano di autodifesa. L’idea di affrontare una sconfitta o una perdita (non solo patrimoniale) scatena in noi un forte senso di urgenza, un vero e proprio allarme.
Spesso, pur di uscire da questa situazione tendiamo ad agire in maniera precipitosa e sconnessa. Ci facciamo dei film, ci creiamo alibi e si è portati a vendere credendo di limitare le perdite e di agire correttamente per spegnere l’allarme.
Recency bias: ovvero memoria corta
Viviamo in un mondo così iper-connesso e veloce che ci porta a considerare il tempo a disposizione sempre più breve, anziché vederlo dilatarsi per guardare lontano.
I dati su connessioni e utilizzo degli home-banking e delle app, evidenziano come, nelle giornate crolli di borsa, vi sia un iper-controllo sui saldi dei patrimoni, anche di mille volte superiori alla media. In alcuni casi si registrano anche 15-20 accessi al giorno, per singolo utente, per controllare andamento del portafoglio titoli.
Questa illusoria mania di controllo limita fortemente la nostra visione di insieme e ci spinge a vedere il bicchiere sempre e solo mezzo vuoto.
La verità è che quando i mercati salgono ti vengono proposte mille mila soluzioni di investimento, ma nessuno che ti prepari davvero con un piano finanziario dettagliato, con un metodo, un processo e procedure da seguire quando i mercati scendono.
O mi sbaglio?
Nella stragrande maggioranza dei casi, quando i mercati scendono, ti viene detto di aspettare che si riprendano. In alcuni casi, se hai delle liquidità, di mediare i prezzi. Ma in concreto tendi a correre ai ripari per poi aspettare l’evolversi della situazione e degli eventi.
È vero, ti viene ricordato di guardare al lungo termine ma, ancora una volta, nel lungo lungo termine saremo tutti morti.
Ti viene detto di spegnere le emozioni, come se avessimo un interruttore on/off. Il nocciolo della situazione, però, è proprio qui.
Nessuno ha in tasca un piano, un metodo, le procedure da seguire con indicazioni chiare e certe su quello che va fatto e quando.
In finanza ci si riempie la bocca di norme, investimenti, società di investimento, vengono create procedure e strumenti (es. questionari MIFID) ad apparente tutela dei risparmiatori ma nel concreto rimangono solo parole, tanti questionari e zero METODO e strategie reali.
Nel mio personale questionario di diagnosi e pianificazione finanziaria, vi è una sezione di domande “scomode” ma essenziali, tra cui ne spicca una:
Quanto sei disposto a perdere?
Quando la pongo ai miei potenziali clienti, prima di iniziare la pianificazione del loro portafoglio, spesso reagiscono sbigottiti e sottolineano che mi stanno affidando i loro soldi per guadagnare non per perderli, e che se devono perderli allora li terranno dove sono.
La domanda, volutamente provocatoria, fa emergere il primo bias comportamentale, di avversione alle perdite, più che comprensibile.
È una domanda che crea le fondamenta per la costruzione del nostro portafoglio e della nostra strategia di investimento, volta a perseguire un METODO che contempla certamente la crescita nel tempo (in funzione degli obiettivi di orizzonte temporale) ma anche e soprattutto come affrontare le fasi negative del mercato. Ancora di più, vengono identificati anche gli asset sui quali agire e come farlo al meglio.
Riesci a capire che questo è il processo corretto per seguire la direzione verso il tuo successo finanziario?
4 tipi di investitori
Cerca di definire al meglio il tipo di investitore in cui ti identifichi, perché solo uno sarà quello giusto per te e il tuo futuro finanziario di successo.
Tradizionalista
Sono le persone che risparmiano e investono. Tendenzialmente non hanno molta dimestichezza finanziaria, in passato hanno anche preso qualche rischio, su consiglio di esperti del settore, ma sono rimasti bruciati. Preferiscono il capitale garantito e ripetono spesso “mal che vada non voglio rimetterci”. Ne consoci?
Solitamente si affidano a banche e assicurazioni che “garantiscono” un’apparente protezione alle perdite, attraverso investimenti “non rischiosi” che danno una certa garanzia del capitale.
Ricordano sempre gli anni dei Btp al 5% garantito; quelli più anziani ricordano rendimenti anche maggiori.
Oggi, nessuno di loro sa esattamente cosa c’è di garantito nel loro portafoglio titoli e, ancora più grave, nessuno sa a quanto ammontano i COSTI degli investimenti che presuppongono garantiti.
Diversificatore
Sono investitori un po’ più evoluti, sanno un po’ come gira il mondo e, per non essere “fregati” e a seconda del patrimonio a disposizione, si appoggiano a banche tradizionali, assicuratori di famiglia e anche a un professional banker, in parti equivalenti. Credono di bilanciare le situazioni ma i loro risultati di guadagno sui 3 fronti quando il mercato sale, mentre quando scende perdono in tutti e 3.
È tendenzialmente soddisfatto quando il mercato sale e preoccupato quando scende, è un investitore POCO consapevole.
Evoluto
È affascinato dalla finanza, la considera uno strumento per moltiplicare i propri soldi. Si informa e ha diversi referenti dai quali, a fasi alterne, cerca di “carpire” informazioni.
Delega ma è molto attento e vuole capire il perché si devono fare certe scelte e determinati investimenti. Vuole SEMPRE condividere le scelte ed è consapevole del suo merito per i successi che realizza.
Conosce i principi fondamentali dell’investitore, sa come si muovono le banche tradizionali e tende ad abbandonarle per seguire consigli più personalizzati di consulenti. Legge (libri, post, blog…) su nuove forme di investimento più remunerative ed è molto attento a trend e titoli che ne possono beneficiare.
Ama seguire spesso gli investimenti e vede nelle operazioni “investi-vendi-guadagna-pentiti” un mantra. Spesso cade nel “fai da te” e nel trading inconscio accorciando sempre di più i periodi di osservazione degli investimenti, teoricamente per poterli monitorare. In realtà non riesce a frenarsi dall’ossessione dei costi, non vuole vedere mai nemmeno 1 euro di spesa ma rimane carente in strategia e pianificazione.
Realista – Imprenditore
Sono persone consapevoli, sanno che non si può essere tuttologi. Tengono alla propria famiglia, attività e impresa. Comprendono prima e meglio degli altri la necessità di affidarsi ad esperti, mai in maniera cieca.
Riconoscono il valore della diversificazione, hanno chiaro che la frammentazione non porta a nulla.
Controllano, non in maniera ossessiva, e preferiscono avere un referente che deve essere un esperto di finanza e anche una persona di fiducia cui affidarsi in una logica di pianificazione.
Una persona che faccia chiarezza su quanto accade sui mercati e negli investimenti, che abbia cura del suo patrimonio e del suo futuro. Un professionista che possa estrarre valore nel reciproco interesse.
Sanno di essere clienti e, giustamente, pretendono ma con un approccio lungimirante. In buona sostanza, desiderano un vero e proprio partner per gli investimenti futuri, che sia al loro fianco nelle scelte.
Instaurano un rapporto di fiducia di lunghissima durata con chi rimane al loro fianco nel tempo, con chi è davvero indipendente da banche, assicurazioni e istituzioni finanziarie in genere (a concreta tutela del cliente) e con chi ha un metodo di investimento che produce risultati evidenti, anche se non costanti, di anno in anno.
Hanno un approccio da imprenditori: mettono in gioco la loro tranquillità finanziaria a fronte di risultati reali e sopra la media, nel tempo. Sono consapevoli che i risultati non saranno mai costanti e sapranno sfruttare le fasi di volatilità per avvantaggiarsi sui mercati.
Negli anni il mondo cambia si trasforma e si evolve in maniera sempre più rapida e profonda.
Mondo difficile e futuro incerto, in realtà, è una costante.
Il mondo di oggi è cambiato molto anche solo rispetto a quello di 10 o 20 anni fa, ma ogni epoca ha difficoltà, incertezze e sfide che vanno affrontate.
Nella vita reale, nel business, in finanza, in ogni ambito della nostra intera esistenza.
I mondi Vuca e Bani
Negli anni 2000 andava di moda il termine VUCA , in un mondo che appariva sempre più globalizzato e nel quale internet iniziava la sua conquista universale ma, con lo scoppio della bolla delle dot-com, la situazione si è radicalmente trasformata in un attimo.
Le speranze hanno rapidamente lasciato spazio allo scetticismo.
E l’acronimo VUCA si faceva spazio in un mondo sempre più volatile (Volatility), incerto (Uncertanly), complesso (Complex) e ambiguo (Ambiguitiy) per spiegare grandi trasformazioni economiche e sociali che impattavano direttamente sulle persone e sulle economie.
Come d’altronde succede in tutti i periodi di crisi.
In tutti i periodi in cui, per un motivo o un’altro, le borse tracollano miseramente e apparente senza fine.
- Crisi delle dot.com nel 2000
- Fallimento Lehman Brothers nel 2008
- Pandemia nel 2020
- Guerra in Ucraina 2022
Paura ed incertezza per il futuro. Timori per lavoro, economie e materie prime. Recuperi e nuovi tracolli delle borse.
Stiamo passando da un mondo VUCA a un livello successivo, proprio come nei videogiochi.
Al livello VUCA si aggiunge, in maniera ancora più imponente e pesante, l’INCERTEZZA che arriva a risvegliare i nostri peggiori dubbi, paure e timori.
Il nuovo livello si chiama BANI: fragilità (Brittleness), ansia (Anxiety), non linearità (Nonlinearity) e incomprensibilità (Incomprensibility).
Come puoi muoverti investire al meglio in questo mondo più fragile, incomprensibile e non lineare?
Non esiste una risposta unica per tutti, ovviamente. Ognuno di noi avrà la propria idea e sensibilità.
Quello, però, che mi preme tu abbia ben chiaro che nell’odierno mondo BANI dove la non linearità, la volatilità sono la normalità. Inutile desiderare e cercare anche in finanza soluzioni apparente semplici, senza rischi, delegare in maniera cieca o investire con il fai-da-te.
Mi spiace dirlo ma, le prime 3 tipologie di investitori, che non contemplano il livello BANI, nelle varie forme, si estingueranno come i dinosauri: non importa quanto siano stati grandi e longevi, anche loro si sono estinti.
Nel mondo della finanza occorre essere imprenditori realisti e consapevoli del cambiamento in essere, proiettati al futuro e avere un approccio da investitore, non da risparmiatore.
Occorre un nuovo e drastico cambiamento e approccio al business. I miei clienti Gold appartengono alla quarta categoria.
Io mi dedico loro in maniera costante e continua, nella maniera più etica, trasparente, preparata e indipendente possibile, per tutelare davvero il loro patrimonio, non solo nel loro interesse ma nel NOSTRO interesse.
Solo così funzionano le relazioni di lungo periodo: il mio impegno verso di loro è massimo, come massima è la loro fiducia in me e nel metodo che utilizziamo da anni, in alcuni casi anche oltre 20, per ottenere benefici ottimali, nel tempo, in maniera efficace, efficiente e non lineare.
È il momento di far fare un salto di qualità ai tuoi investimenti e comprendere in che direzione sta andando il mondo e l’intera umanità. È necessario perseguire la fase di accumulo, attraverso i giusti asset, e devi farlo in un mondo di incertezze e non lineare.
Occorre davvero usare ragione e investimento ma anche coraggio e il giusto partner che possa seguirti in questo lungo e difficile percorso.
A proposito di “assi nella manica” guarda con attenzione il grafico che segue, che racchiude come orizzonte temporale, tutto quello di cui ho scritto oggi.