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Volatilità dei mercati: l’arma segreta per affrontarla al meglio e definitivamente
Quando tutto è incerto come distingui il reale dal falso?
Iper-controllo e iper-informazioni sono davvero le uniche armi che hai?
I mercati finanziari in questa prima parte dell’anno hanno letteralmente disintegrato le previsioni dei “guru” finanziari che non vedevano all’orizzonte drammi finanziari che, invece, sono arrivati con l’inflazione, a seguire con la guerra in Ucraina, via via esacerbati dalla scarsità di materie prime, con il conseguente innalzamento, fuori controllo, dei prezzi e con il rallentamento economico globale.
Tutto questo si è tradotto un un repentino ribasso dei mercati finanziari e dei prezzi delle obbligazioni riportando, dall’inizio dell’anno, tutti gli asset a segno rosso e a doppia cifra.
Ne è un esempio l’immagine che segue, con gli istogrammi degli asset fondi tematici di Pictet.
Giornali e mezzi di informazione, sulla scia della situazione attuale e contingente, gridano cautela e attenzione, si focalizzano sulle informazioni dell’ultimo minuto, sulle mosse che, giorno dopo giorno, sono dispensate dalle banche centrali, guardano, ora dopo ora, i dati dell’inflazione per confrontarli con le variazioni dell’ultima settimana e dell’ultimo mese.
In buona sostanza, sarai d’accordo che stiamo vivendo un clima di grande incertezza, in cui diventa difficile scegliere che direzione prendere, in cui poniamo, soprattutto, il focus sui grandi rischi (ai quali il mercato finanziario è fisiologicamente esposto) e sulle quotazioni (che potrebbero non aver ancora toccato il fondo) e in cui temi di vedere nuovi minimi e il tracollo addirittura alle porte.
Le previsioni mettono in agitazione, in primis, i mercati, con il conseguente aumento della volatilità, e i risparmiatori, il vero anello debole, che in preda alle cattive informazioni, prima, vivono con sofferenza i ribassi e, a seguire, per paura di perdere tutto, nel gioco dei grandi, vendono sconsolati e sfiduciati.
Non a caso oggi iniziano a vedersi più flussi OUT, che IN, sui mercati: ci sono più venditori che acquirenti, come succede sempre quando i mercati scendono.
Impariamo davvero dalla storia?
Nel 2012 economisti del calibro di Roubini, Krugman e Greenspan affermarono in coro che all’euro restavano pochi mesi di vita, mentre mi pare che dopo dieci anni siano stati ampiamente smentiti, infatti li abbiamo ancora nelle nostre tasche.
Nel 2016 Krugman prevedeva di una feroce recessione globale, da allora il mondo ha continuato a generare crescita.
Nello stesso anno, Blankfein – CEO di Goldman Sachs fino al 2018 – si aspettava un super dollaro, nei successivi 12 mesi l’euro guadagnò il 15% sul biglietto verde.
Nel 2017, Soros annunciò che sarebbe stato l’anno del crollo di Wall Street, mentre da allora la borsa americana ha macinato solo record su record.
Molte previsioni, che sarebbero dovute essere catastrofiche, si sono rivelate clamorosi buchi nell’acqua, nonostante provenissero da persone competenti ed esperte.
Anche oggi leggiamo spesso di nuove prossime catastrofi. Non ha senso deridere chi ne parla, ovviamente, ma ritengo più utile analizzare la questione da un punto di vista differente.
Incombono molte nubi sui mercati finanziari e sulle economie globali: un contesto fertile per chi vuole esacerbare la situazione e sfruttare un reale momento di incertezza per sviluppare le più disparate teorie.
Come sappiamo, è indubbio che siamo difronte ad una fase complessa, difficile, mai come ora, da cavalcare per i grandi speculatori.
In questi giorni è proprio Ray Dalio che scommette al ribasso contro l’Europa.
Il gestore del più grande hedge fund al mondo, Bridgewater Associates, ha puntato 10.5 miliardi di dollari contro 28 grandi titoli europei: sfrutta l’attuale fase di caos per avvantaggiarsi in caso nei prossimi mesi vi fossero ulteriori ribassi.
La volatilità e le informazioni, come in questo caso, provocano bruschi movimenti ai listini e incrementano la volatilità stessa, già molto alta.
Di pari passo, con queste terribili informazioni, la forte volatilità e i ribassi delle borse, cresce la tua preoccupazione e la tua agitazione nel sentirti letteralmente schiacciato tra la forza ribassista e le innumerevoli notizie negative del mercato.
In queste situazioni potresti reagire con uno dei comportamenti più disfunzionali, ovvero trascorrere ogni ora a guardare (come se bastasse per cambiare le cose) l’andamento delle borse e del tuo portafoglio titoli.
Venendo, così, letteralmente pervaso dallo sconforto, nel vedere continui ribassi, e dall’agitazione, nel credere che i tuoi, tanto sudati, risparmi siano in balia dei grandi speculatori del mercato, gli unici che fanno i soldi veri. Mentre tu, piccolo risparmiatore-investitore sei inerte a questa situazione e subisci i ribassi, colpo dopo colpo.
In effetti, questa narrativa è parzialmente vera, come è vero che i mercati, nel breve termine, possono avere anche forti oscillazioni ma nel lungo termine (5-7-10 anni) il mercato sovra-performa sempre i ribassi dei mercati (che ti fanno tanto preoccupare).
Ancora un volta ti troverai di fronte ad una crescita che, dovresti ormai aver capito, non sarà mai lineare.
Su quali asset puntare e con quale metodo approcciare è sicuramente una questione di obiettivi e di pianificazione.
Più avanti palerò anche di questo, ora mi preme darti un dato, in maniera iper-sintetica: chi, in maniera assolutamente lecita ma senza logica, guarda i rendimenti dei propri investimenti e si lamenta di un ribasso, in realtà, non coglie l’aspetto più importante, quello del giusto orizzonte temporale.
Riuscire ad allargare lo sguardo – quando i mercati scendono, con la consapevolezza che, statisticamente, i ritorni sono sempre, e dico SEMPRE, positivi nel giusto orizzonte temporale – è difficile ma non impossibile.
Prendiamo ad esempio il mercato U.S.A., quello più grande e, sicuramente, storico.
Come si vede dalla tabella che segue, aspettare 5-7 anni (non 20) ti permette di avere ritorni positivi nel 80-90% dei casi.
Ancora una volta, questi dati sono calcolati pensando a un acquisto fatto in unica soluzione ma, se hai attivato un minimo di diversificazione e di acquisti programmati, puoi ottenere, fin da subito, rendimenti migliori nelle fasi ribasso e, in prospettiva, risultati ancora migliori.
Ti basterebbe applicare la mia Regola del 3X per sfruttare almeno la fase del -20% di oggi.
Nei giorni scorsi abbiamo letto anche le opinioni di Jamie Dimon, il numero uno della potente banca d’affari J.P. Morgan: si aspetta che un “uragano economico” stia per abbattersi sull’economia globale.
Della stessa idea è anche un’altra grande banca, la Goldman Sachs.
Come sempre, tutte queste informazioni provenienti da esperti, da grandi banche d’affari e d’investimento, mettono sotto pressione mercati e, conseguentemente, i tuoi soldi e il tuo umore, come quelli di tutti i risparmiatori.
Come reagire alla volatilità dei mercati in maniera corretta ed equilibrata?
Ho ripetuto fino allo sfinimento che il mondo delle previsioni lascia, agli investitori, più dubbi che speranze.
Quindi, cosa è meglio analizzare per evitare di commettere errori che possono diventare disastrosi per il tuo portafoglio?
Tutti noi, come esseri umani, siamo innegabilmente avversi alle perdite.
Quando vediamo i nostri soldi investiti scendere, anziché crescere, prima siamo dispiaciuti, poi arrabbiati, preoccupati e infine terrorizzati.
Prova a considerare il grafico che segue in maniera critica e pensa in quale fase ti trovi tu.
Il premio nobel Daniel Kahneman ha dimostrato in maniera oggettiva e lampante la teoria “dell’avversione alle perdite” che, in estrema sintesi, sancisce quanto gli esseri umani si sentano più frustrati dal rischio e preoccupati della perdita che appagati dai guadagni.
Questa condizione fa male ai risparmiatori in 2 modi in particolare:
1. Evitare tutte le perdite in assoluto
Non investire significa PERDERE di sicuro. Chi crede di evitare le perdite mantenendo i soldi in conto corrente a tasso zero (fermo il rischio della banca depositaria che al momento non consideriamo) ignorando di lasciare i risparmi a un nemico (fino a poco tempo fa silenzioso, oggi decisamente meno) che è l’inflazione.
Le persone appartenenti a questa categoria, semplicemente, non vogliono sapere nulla di rischiare. Sono convinti di poter giocare sicuro anche se – in maniera inconscia, lenta, continua e progressiva – stanno perdendo.
2. Guadagnare con i risparmi
Chi si avvicina, più o meno consapevolmente, al mondo degli investimenti lo fa motivato e con l’obiettivo di guadagnare con i propri risparmi.
Ha compreso il concetto che i propri soldi devono lavorare solo per se stessi e – affidandosi a più o meno esperti, banche e assicurazioni, delegando in maniera più o meno cieca – vuole trarre benefici, guadagni e profitti.
La maggioranza degli investitori appartiene a questa categoria: non dispongono di nessuna strategia e metodo di pianificazione degli investimenti, per obiettivi e orizzonte temporale.
Sono persone che continuano a incrementare le posizioni degli investimenti a più non posso mentre i mercati salgono, le prime a smettere di acquistare sui ribassi e – dopo aver resistito il più possibile nella fase di discesa – vendono appena riescono, senza troppe “mutilazioni” finanziarie, inveendo contro la mala finanza.
Vogliono guadagnare ma con linearità e costanza, non vogliono sentir parlare di oscillazioni.
Bernie Madoff, non per niente, ha creato la più grande truffa del secolo con la semplice vendita del guadagno facile, constante e lineare. Infatti “prometteva“ ai suoi investitori un 10% costante nel tempo, indipendentemente dalle fasi di mercato:
- Senza oscillazioni
- Senza rischio
- Senza perdite
- Senza momenti negativi
- Senza volatilità
- Senza drawdown
Un rialzo lineare sereno e costante, praticamente il santo Graal dei risparmiatori, cioè una truffa!
Ti invito a rileggere ciò che ho scritto su quanto sia fondamentale investire come un imprenditore perché, nel mondo reale, è l’unico modo di fare lavorare i tuoi soldi solo per te.
Comprendo, ma non condivido, il tuo desiderio di investire i tuoi soldi senza la minima oscillazione, rischio e ribasso, ma devi prendere coscienza che inseguendo questa illusione potrai solo essere vittima di un’impoverimento continuo, per effetto dell’inflazione che erode in maniera reale e costante il tuo capitale.
Se invece vuoi far lavorare davvero i tuoi soldi solo per te e guadagnare in linea diretta con i mercati, devi essere consapevole, in primis, che ti occorre definire, e rispettare, un adeguato orizzonte temporale e uno dei metodi di pianificazione – il mio è il METODO GELMUZZI – per investire in maniera concreta, sia nelle fasi di rialzo (quelle che piacciono istintivamente di più) che di ribasso, cioè quelle che (pur piacciono meno) sono davvero il booster ai tuoi guadagni.
Come le fasi che stiamo vivendo oggi.
Quelle dove i risparmiatori meno esperti – che non hanno una benché minima idea di piano di investimento – scappano con la coda tra le gambe lasciando i loro asset a persone capaci di acquistarli a prezzi vantaggiosi, nel giusto orizzonte temporale, ottenendo i giusti benefici, che chi vende non vedrà MAI.
La vera sfida di oggi è incrementare gli asset di valore
In queste fasi di discesa dei mercati, in molti casi, oltre il -15%, devi continuare a comprare.
Sì, lo so: i mercati potrebbero scendere ancora e, proprio perché nessuno può sapere come e quanto potranno ancora scendere, devi affidarti al tuo METODO, seguendo la Regola del 3X, per avvantaggiarti.
Metodo e regola che ri-applicherai in un’eventuale -30%, e così via.
Ma veniamo al dunque.
Le notizie negative si moltiplicano, vanno di pari passo ai ribassi dei mercati, e viceversa.
Ricordati, però, che negli ultimi 20 anni abbiamo visto più e più fasi negative, i cosiddetti cigni neri della narrativa finanziaria.
Vediamo quali sono stati.
Prova a pensare cosa poteva essere il tuo patrimonio oggi se fossi riuscito, anche in minima parte, a sfruttare nel tempo le varie fasi negative dei mercati.
Anziché farti prendere da ansia, paura ed emotività, condizionato dai titoloni dei media, se fossi stato lucido, capace di guardare le cose in prospettiva, con il giusto orizzonte temporale e con obiettivi chiari.
Ebbene sì, ne avresti ottenuto enormi benefici. Sei d’accordo?
Durante il calo di questo inizio 2022 che comportamenti stai tenendo?
Quale parte del tuo portafoglio di difesa (come da Metodo Gelmuzzi) stai inserendo per incrementare la parte di attacco?
Queste sono le domande giuste da porti oggi.
Non sono un veggente.
Sono consapevole che i nuovi attori finanziari di oggi – banche centrali, crescita, inflazione – abbiano tra le mani una questione difficile da gestire.
Non so quanto durerà ancora questa situazione e quali eventuali ulteriori ribassi subirà il mercato (come in passato) e nemmeno quando e quale evento farà ripartire i mercati.
Sono però consapevole che questo momento è un’entry-point eccezionale e non sfruttarlo è un’errore.
Non devi certo indebitarti per investire a questi prezzi, non siamo a -50% sul mercato (anche se su alcuni titoli sì), ma è indubbio che per la parte di risparmio fermo (sul conto), o di portafoglio accantonato (negli asset di difesa) puoi sicuramente fare dei ragionamenti per incrementare i tuoi asset di valore, a questi prezzi davvero molto interessanti.
Uno degli indicatori che più mi piace monitorare, e condividere con i miei Clienti Gold, è il “BoFa Bull & Bear Indicator”.
Un’importante indicatore di Bank of America che tiene conto del sentimento degli investitori, per misurare il potere degli acquirenti (Bull) e dei venditori (Bear): il prezzo più alto mostra la potenza massima dei compratori, mentre il prezzo più basso mostra la forza dei venditori.
Bene, questo indicatore a febbraio 2021, sulla scia dei rimbalzi di mercato post-covid era a 7,7, quasi ai massimi, cioè mostrava ingenti i flussi di investimento nei fondi, quindi il sentimento dei risparmiatori molto POSITIVO.
Oggi, a seguito dei ribassi dei mercati, è sceso ai minimi.
Indubbiamente una delle situazioni migliori per iniziare e continuare a investire.