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MILLENNIALS: Cosa Puoi Imparare dalle Olimpiadi?
La perseveranza ti premia sempre!
Sono da poco finite le olimpiadi di Tokyo 2020 in cui l’Italia ha conquistato un record storico di medaglie: 40 medaglie in 19 discipline:
- 10 Ori
- 10 Argenti
- 20 Bronzi
Numeri e risultati eccezionali che ci hanno accompagnato per i 16 giorni di gare con 384 atleti.
I risultati sono il frutto di impegno e dedizione nel tempo.
Una lezione importante che gli investitori dovrebbero davvero trarre per la corretta gestione dei propri risparmi e investimenti.
I sentimenti provati dagli atleti, intervistati subito dopo le vincite, sono comuni a tutti loro: subito travolti dall’euforia e immediatamente dopo emozionati dal ricordo dei tanti sacrifici fatti per arrivare alla soddisfazione della vincita olimpionica.
Gianmarco Tamberi ha commentato così il suo risultato, ripercorrendo fasi positive e negative, superando le difficoltà con dedizione, sacrificio e avendo sempre ben chiaro l’obiettivo, nel TEMPO, che lo ha mantenuto lucido nel superare le enormi difficoltà affrontate.
“I sogni passano attraverso i sacrifici prima di trasformarsi in realtà.
Da quel maledetto infortunio fino a Tokyo 2020 ho messo davanti, a qualsiasi cosa nella mia vita, questo immenso obiettivo.
Ho trascurato amici e famiglia, che hanno continuato a sostenermi nonostante la mia assenza, ho torturato il mio corpo con diete e allenamenti estenuanti, ho maltrattato la mia mente pretendendo da lei sempre qualcosa in più e non lasciandole mai un attimo di respiro o soddisfazione.
Qualsiasi scelta della mia vita è stata presa considerando quale strada avrei dovuto prendere per avere un briciolo di possibilità in più di riuscire.
Oggi mi sento libero.
Posso dire che ne è valsa la pena.
Oggi sono felice.”
Millennials e perseveranza ti premieranno
Prima di tutto vorrei definire chi sono veramente i Millennial. In maniera iper-sintetica è una categoria demografica e sociologica che include tutte le persone nate tra il 1980 e 1996.
I giovani in Italia si tengono a debita distanza dal mettersi in proprio e avviare un’impresa, sembra permanere ancora l’idea della sicurezza che può darti solo il “posto fisso”.
I dati, forniti da Unioncamere, dimostrano in maniera netta come il baricentro dell’impresa italiana sia in mano a chi ha tra i 50 e 69 anni: un grande problema per la nostra imprenditoria, che riscontriamo tutti i giorni.
Ma nel resto del mondo?
In realtà nel resto del mondo continua a crescere il numero di millennial-imprenditori diventati miliardari grazie alle loro imprese.
Al momento se ne contano 78 con un patrimonio netto di oltre 418,6 miliardi di dollari. Sono giovani, sparsi in giro per il globo, che hanno accumulato patrimoni miliardari operando soprattutto nel settore tecnologico.
Prendiamo come modello Mr. Facebook, Mark Zuckerberg, che guida la classifica dei millennial miliardari con un patrimonio netto di 97 miliardi di dollari.
Zuckerberg ha raggiunto il suo successo dando vita, appunto, a Facebook che raccoglie 2,8 miliardi di utenti che interagiscono quotidianamente sulla piattaforma social.
È riuscito a calamitare l’attenzione di miliardi di persone con il suo social network, base per vendere spazi pubblicitari per miliardi di dollari.
Abitudini di vita, risparmio e investimento stanno cambiando
I Millennial stanno rimodellando i mercati e hanno il potenziale per influenzare le attività di tutti i settori e aree geografiche.
È una generazione che sta guidando una serie di trend che modificheranno in maniera diretta e determinante le opportunità di investimento di domani.
Sono 2,3 miliardi di persone che hanno più a cuore l’ambiente, prestano maggiore attenzione agli aspetti sociali, perseguono stili di vita più sostenibili, hanno maggiore cura del proprio benessere e della propria salute.
Non condividono l’ambizione, delle generazioni precedenti, per il puro possesso di beni, come casa ed auto, preferiscono spendere i loro soldi in esperienze, viaggiando e condividendo momenti di convivialità.
Come investitore puoi avere qualsiasi idea di investimento, ovviamente, ma perché auto-sabotarti sottovalutando la realtà dei fatti?
I Millennial sono obiettivamente la generazione più importante per le aziende di tutto il mondo. Avranno in mano i soldi risparmiati dalle generazioni passate: dato assolutamente da non sottovalutare.
Costituiscono oltre il 35% della forza lavoro globale e la loro presenza è destinata ad aumentare.
Il loro reddito sta superando quello di tutte le altre generazioni e, in maniera inconfutabile, rappresenta quella fascia di popolazione con la maggior capacità di spesa e di condizionare i trend dei consumi globali.
Il futuro è già adesso
I Millennial oggi vivono di experience, social entertainment, sustainability, shopping on line, smart mobility, è un dato di fatto. Non considerarli nella tua strategia di investimento, per poterne trarre profitto nel tempo, non solo è tecnicamente sbagliato, è assurdo.
L’obiettivo di ogni investitore dovrebbe essere proprio quello di cogliere le opportunità che sono oggi sul mercato e che potenzialmente si rafforzeranno negli anni a venire.
Con questo obiettivo, non contemplare i Millennial è semplicemente folle.
Fare scelte di investimento oggi, in un mondo sempre più complesso, appare sempre più difficile. Il mondo, di obbligazioni e investimenti, definito a basso rischio (posto che in molti casi non lo sono mai stati, vedi le obbligazioni bancarie) è praticamente estinto.
I nostri genitori e i nostri nonni hanno, tendenzialmente, sempre investito in forme di investimento semplici e garantite – con ritorni al netto di rischio e inflazioni – sono stati sempre relativamente soddisfacenti, ma oggi non è più così.
L’investimento sicuro che rende, non esiste davvero più.
Tutti – banche, assicurazioni e consulenti senza scrupoli – vogliono i tuoi soldi e ti suggeriscono di investire con una diversificazione, fasulla, cercando di appiopparti i prodotti che sono andati meglio nell’ultimo periodo.
Ma seguire questi suggerimenti non è la strada giusta del corretto investitore, ti porterà solo a ulteriori delusioni che graveranno sulla tua serenità e sul tuo portafoglio.
Invece, avere un tuo personale piano di investimenti è assolutamente l’unica via, giusta e corretta. Pianificato sulle tue reali esigenze e obiettivi e seguirlo con le adeguate diversificazioni, di strumenti e asset, e avere un metodo per ri-bilanciare il portafoglio in funzione delle varie fasi di mercato.
Solo così non incorrerai nei due maggiori rischi, di ogni investitore sprovveduto: PAURA e AVIDITÀ.
Ecco perché, con i miei clienti, pianifico gli asset con una logica di DIFESA e ATTACCO.
DIFESA è la parte che dobbiamo tenere a basso rischio e bassa volatilità per poter usufruirne in caso di imprevisti personali o da sfruttare nelle fasi di discesa dei mercati.
La difesa è senza ombra di dubbio l’arma segreta di un investitore consapevole o, meglio, che ha eseguito una corretta analisi del patrimonio.
ATTACCO è la parte di patrimonio di cui non avrai bisogno a breve e che puoi correttamente investire ed impegnare con obiettivi a 5-7-10 anni.
È da questa parte di patrimonio che, nel tempo, otterremo i risultati migliori se sapremo come collocarla al meglio. È da qui che potremmo davvero sfruttare al meglio il megatrend dei Millennial.
Negli investimenti, come nello sport, avremo inevitabilmente fasi temporali di difficoltà anche lunghe. Gli atleti hanno infortuni e perdite ma, con il giusto metodo di allenamento e tempi adeguati, li superano bene ottenendo anche risultati eccezionali: disciplina, metodo e tempo!
Negli investimenti è la stessa cosa: investire e poi vedere come va non è una strategia vincente.
Occorre una mentalità imprenditoriale di medio-lungo termine, avere una corretta pianificazione e visione d’insieme – DIFESA e ATTACCO – e, quando hai il TEMPO dalla tua parte, le oscillazioni diventavano delle vere e proprie opportunità.
Ancora una volta, selezionare i migliori trend di lungo periodo e un approccio graduale negli investimenti è fondamentale.
Attenzione perché il fai da te e seguire i suggerimenti della massa di sedicenti esperti può farti molto più male che bene.