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ULCER INDEX – Conoscerlo oggi può fare la differenza per i tuoi soldi
Moltissimi risparmiatori oggi risentono di gravi disturbi e mal di pancia da investimenti.
Del resto come fare a non esserlo?
Abbiamo terminato il 2021 con un BOOST eccezionale sui mercati finanziari e le previsioni dei “guru” erano concordi nell’affermare che questo trend sarebbe continuato per il 2022.
Come hai potuto notare, così non è stato e oggi, a causa dei continui ribassi dei mercati, i risparmiatori sono altamente delusi, frustrati, preoccupati (per non dire altro).
In una spirale sempre più cupa, aumentano le notizie negative su aziende, mercati globali e, più in generale, le “previsioni” si fanno ancora più scure, sia per la situazione percepita sia per quella dei listini finanziari.
Molti media scrivono di recessione, parola che, anche se pronunciata sottovoce, terrorizza i mercati finanziari.
Le previsioni degli utili delle aziende hanno non poche incognite, dovute al rallentamento economico e all’aumento incredibile dei costi delle materie prime e dell’energia.
L’inflazione si fa sentire forte in maniera diretta sul portafoglio di tutti noi, il costo della vita aumenta a ritmi davvero sostenuti e si “prevedono” pesanti rallentamenti sui consumi, senza parlare della drammatica situazione degli stipendi italiani: fermi oramai da oltre un decennio.
Anche l’incognita Cina rimane forte. Il suo rallentamento e i continui lockdown colpiscono indirettamente le catene di approvvigionamento un po’ ovunque nel mondo.
La situazione Ucraina, sempre un po’ più assente e silenziosa sui media, rimane in una non meglio definita “evoluzione”.
Tutte queste nubi continuano ai infittirsi all’orizzonte assieme ai timori dei risparmiatori, che continuano a vedere ribassi sui mercati e sui saldi dei propri investimenti.
Ma cosa centra tutto questo con l’Ulcer Index?
C’entra e molto, perché l’Ulcer Index, o indice dell’ulcera tradotto in italiano, è stato inventato da Peter Martin nel lontano 1987: lo ha descritto per la prima volta nel suo libro “The investor’s guide to fidelity funds”.
Ti risparmio la parte noiosa di formule matematiche per la sua determinazione (vedi Google per approfondire) ma ti faccio porre l’attenzione sulla sua essenza e sul perché è molto utile agli investitori OGGI.
La logica dell’Ulcer Index è di per se estremamente semplice: in buona sostanza mette in relazione le perdite dal picco massimo al picco minimo e il TEMPO di RECUPERO necessario per recuperare i nuovi massimi.
Se mettiamo a confronto 3 strumenti diversi che hanno il medesimo rendimento, la differenza è nel percorso temporale fatto dai singoli strumenti.
È facile notare che il fondo C, a parità di rendimento, ha perso di più e ha impiegato più tempo per recuperare: in massima sintesi, ha avuto una volatilità molto maggiore.
Ti rendi conto da solo che il rendimento finale è uguale, ma l’effetto psicologico per l’investitore è notevolmente differente. Vedere una perdita più profonda e persistente con tempi più lunghi di recupero, può impattare in maniera molto differente sul portafoglio finale e complessivo di un investitore.
L’Ulcer Index è in pratica la parte grigia sul grafico, quante volte in queste fasi ci verrebbe la voglia di maledire gli investimenti fatti e liquidare tutto perché pensiamo che potrebbe non recuperare più quel mercato?
In maniera differente ma nella stessa logica ho già affrontato questo argomento di grande importanza per gli investitori nell’articolo “Come migliorare il tuo grado di apnea finanziaria”
Gli indicatori di stress aiutano chi li comprende
Quante fantastilioni di volte hai sentito ripetere che il tempo è il migliore amico degli investitori di lungo termine? E che nei momenti di ribasso ci sono le grandi occasioni per acquistare?
Ma nonostante questo, quando sei in mezzo a una “tempesta” finanziaria la tua visione di tempo si riduce enormemente e cominci a pensare solo alla mera sopravvivenza.
È naturale che quando vengono messi in gioco i tuoi soldi e sudati risparmi, l’inconscio ti porti a controllare sempre più spesso la situazione dei tuoi investimenti.
E nelle fasi di discesa, incrementi (come se potessi cambiare le cose) questo controllo su quanto stai, solo apparentemente, perdendo.
Ti ricordo che non si concretizza una perdita se non si vende!
Ancora una volta, occorre mettere le situazioni nella giusta prospettiva e sicuramente guardare ossessivamente la situazione investimenti, non solo, non serve ma, anzi, aumenta l’ansia e il timore che i tuoi investimenti non potranno mai più risalire. E così si accentua il tuo personale Ulcer Index.
L’Ulcer Index nasce e cresce nelle fasi di ribasso dei mercati, e causa quei gran mal di pancia ai risparmiatori.
Per questo diventa importante conoscere l’Ulcer Index dei tuoi investimenti e dei tuoi fondi.
Tu conosci l’Ulcer Index per i tuoi investimenti?
La rischiosità storica di un fondo o di un asset è una misura determinata da due dimensioni: la profondità delle perdite (dai massimi) e il tempo necessario per recuperarle.
È importante la tua percezione personale ma anche sapere cosa è più sensato e corretto fare.
Infatti, se si considerano i due fondi rappresentati qui sopra, in rosso e blu, nessuno potrebbe affermare con certezza quale dei due sia stato più rischioso (e doloroso) per un investitore: il fondo rosso ha registrato una perdita maggiore dai massimi ma l’ha recuperata più rapidamente; quello blu ha registrato una perdita inferiore ma ha impiegato molto più tempo per recuperarla.
Nei momenti di panico serve ottimismo? No, serve un buon piano
Per ottenere risultati straordinari sui mercati finanziari non occorre fare mille cose ma pochissime fatte bene.
Uno degli errori che vedo commettere più spesso da chi si approccia al mondo degli investimenti è senza ombra di dubbio di acquistare sui ribassi senza porsi il benché minimo obiettivo e senza alcun piano.
Giornali e social media sono pieni di finti e improvvisati guru che ripetono quanto sia necessario acquistare sui ribassi.
Tutti ti dicono di acquistare, adesso è il momento buono.
Come sempre, in queste fasi di grande paura e confusione nascono due filoni principali di pensiero:
- Gli investitori delusi da finanza, fondi, gestioni, cercano sicurezza. Investimenti sicuri anche se rendono l’1% vanno bene, l’importante è che non perdano (ne hanno già persi troppi e non possono più permettersi di perderne altri). Gli investimenti che apparentemente (è tutto da verificare) ti vengono venduti per proteggerti dal ribasso di breve termine sono gli stessi che non ti faranno guadagnare 1 euro nei prossimi 10 anni.
- Gli investitori entusiasti che, acquistando il nuovo fondo della banca o la nuova soluzione a pacchetto assicurativo, cariche di buoni presupposti ma anche di costi e commissioni devastanti (che vanificheranno i finti buoni presupposti) sulla scorta dei ribassi, convinti che acquistare a sconto sia da sola una strategia vincente.
Lo sarebbe a patto che tu verifichi almeno questi 8 punti:
- il prodotto sia efficiente ed efficace
- che abbia una storia di almeno 5 anni, meglio se 10 anni (dalla quale, ad esempio, possiamo anche ricavare l’Ulcer Index)
- che non abbia costi di ingresso e uscita
- che non abbia vincoli di nessuna natura
- che non abbia rischi di concentrazione
- che il tuo orizzonte temporale sia adeguatamente analizzato, identificato e condiviso
- che tu conosca il tuo grado di apnea finanziaria
- che tu abbia un sistema e un metodo di controllo da applicare sia se i mercati rimbalzano, come speriamo tutti, sia se i mercati dovessero crollare ulteriormente
Acquistare prodotti (solo perché a sconto) senza un vero piano e nessun metodo di controllo ti renderà solo più deluso e inviperito, se i mercati dovessero continuare a scendere!
Attento a non buttare benzina sul fuoco
I mercati finanziari sono tutt’ora influenzati da forze contrastanti. Da un lato, come ho già ripetuto, ci sono i timori per un rialzo dei tassi e, dall’altro, la preoccupazione per una recessione che potrebbe diventare devastante per i risparmiatori e i mercati finanziari.
Ad oggi vediamo una drastica flessione sui mercati: diventa importante chiederti se queste quotazioni sono un ottimo entry point, oppure è meglio scappare finche si è in tempo (visto appunto le nuvole che si addensano sempre più nere all’orizzonte).
Nel grafico che segue puoi vedere l’andamento S&P500 nel 2022, dove vi sono i ribassi, i rimbalzi e ulteriori ribassi.
La domanda che molti risparmiatori si pongono oggi è: si è raggiunto il minimo e posso riacquistare serenamente a prezzi buoni, o devo aspettarmi ulteriori ribassi ed è meglio aspettare? Esistono due risposte a questa domanda.
La prima, la più semplice e veloce è: nessuno sa quello che può succedere sui mercati. Quindi, chi si ostina a fare previsioni strampalate rischia di scottarsi e riportare gravi ustioni.
La seconda, i prezzi su alcuni asset sono diventati interessanti e il rapporto P|E (indicatore preso a riferimento in maniera continuativa dal mercato) quota 15,9, tra i più bassi dell’ultimo decennio.
Giusto per darti un riferimento questo valore a marzo 2000 era a 25,2, a marzo 2022 era a 21,4, mentre solo a marzo 2020 durante la pandemia era arrivato a toccare 13,3.
Acquistare oggi con la speranza di rivendere tra 3 mesi confidando in un poderoso rimbalzo del mercato è folle quanto da sprovveduti. Come probabilmente è da sprovveduti vendere tutto perché si pensa ad un ulteriore ribasso delle quotazioni.
Ritorniamo alla domanda iniziale…
Si può comprare a questi prezzi sul ribasso?
Sì, se utilizzi la REGOLA DEL 3X – di cui ho già scritto diverse volte.
Se il tuo portafoglio è strutturato in ottica di investimento, e non di speculazione, a questi prezzi sicuramente si può iniziare ad acquistare: siamo di fatto oltre il -15%, una soglia di acquisto favorevole (se hai selezionato gli asset giusti da acquistare).
Viceversa, ti sconsiglio di farlo se non sei nella condizione di poter vivere serenamente anche eventuali scenari difficili che si possono sempre verificare.
Di fatto il mercato, per effetto di notizie negative come ad esempio un ulteriore aggravamento dello scenario macroeconomico, potrebbe vedere una recessione più intensa del previsto e di conseguenza scendere ulteriormente.
Se hai ben compreso la Regola del 3x, sai che devi mantenere liquidità per acquistare anche a un -30% e ad un -45%.
Quindi, se non hai liquidità a sufficienza, o non ti sei preparato prima pianificando, o non puoi aspettare che il mercato abbia tempo di recuperare, non devi acquistare!
Hai capito bene: NON DEVI ACQUISTARE.
Sono molto franco e sincero, con te come con i miei clienti.
Nessuno meglio di me sa che con i soldi non si scherza, non si gioca e non si specula.
I miei clienti stanno ricevendo l’ultimo numero del il mio MAGAZINE dove, in maniera cristallina e passo dopo passo, spiego, appunto, perché è importante incrementare oggi le posizioni solo se si è pianificato nella maniera corretta il portafoglio di DIFESA e quello di ATTACCO.
Acquistare senza metodo e strategia equivale a buttare benzina sul fuoco rischiando di bruciarti, tu e i tuoi soldi, in maniera irreversibile.
Il costo psicologico dell’incertezza
Ormai abbiamo compreso quanto l’incertezza ci accompagni costantemente nella vita, nel lavoro e in finanza.
Un tempo i matrimoni erano, o dovevano essere, per sempre, come il lavoro che tendenzialmente rimaneva quello fino alla pensione.
Anche le pubblicità che utilizzavano questo concetto sono passate alla storia: “un diamante è per sempre” dicevano alcune banche mentre li vendevano a prezzi 4 volte superiori al mercato.
Oggi nulla è per sempre (nel caso lo fosse mai stato davvero).
Dobbiamo sempre più convivere con l’incertezza e, anche se ci fa male e crea disagio, è necessario capire che è una condizione non negoziabile.
Anche in finanza è così, e sempre più così.
Correre a vendere sui ribassi per paura di ulteriori tracolli o parcheggiare soldi su investimenti a tassi ridicoli per volere una garanzia che non perdano, sono comportamenti altamente disfunzionali.
Investire è tutta un’altra cosa
Il sogno segreto (nemmeno poi così tanto segreto) di ogni investitore è un’investimento che cresca stabilmente nel tempo: un investimento che semplicemente non esiste!
Gli investimenti finanziari possono causare (come stanno facendo oggi) bruschi risvegli.
La loro grande volatilità nel breve termine fa perdere l’obiettività agli investitori che, soli e non adeguatamente preparati a queste oscillazioni, scappano con la coda fra le gambe.
In uno scenario di estrema incertezza, gli asset finanziari tendono a subire oscillazioni anche molto marcate, lo abbiamo visto durante la pandemia e lo vediamo ancora oggi. Ma attenzione, lo rivedremo ancora e ancora nel futuro, come sempre è stato nel passato.
Fuggire dagli attivi in queste fasi di ribasso è un comportamento che si ripete nel tempo: nelle fasi di rialzo dei mercati, si incrementano gli asset che salgono (si acquista a prezzi più alti) e nelle fasi di ribasso si vendono (spesso in perdita).
Sono consapevole che acquistare nelle fasi di ribasso ha un costo psicologico che comporta il doppio di fatica rispetto ad acquistare serenamente mentre i mercati salgono ma è l’unico modo per avvantaggiarci e trarre il miglior profitto dal mercato.
I mercati finanziari hanno storicamente dimostrato che a periodi anche intensi di correzioni siano seguite fasi più lunghe di importanti rimbalzi, capaci non solo di recuperare i crolli precedenti ma anche di dare il via a nuovi cicli e nuove fasi.